“Moderare i toni e smetterla di fare demagogia senza fondamenti giuridici”: i Liquidatori della SoRiCal s.p.a. Luigi Incarnato e Baldassare Quartarao replicano ad una serie di articoli giornalisti apparsi nelle ultime settimane, sulle iniziative M5S Calabria. “Gli articoli riportano un coacerbo di affermazioni gravi, false e pericolose. Gravi perché si accusa il Gestore regionale di aver “truffato” i cittadini calabresi applicando tariffe autodeterminate in violazione di legge, quando è fatto noto a tutti che Sorical – quale mero gestore in concessione – ha solo proceduto (essendo questo suo dovere) ad applicare le tariffe idriche determinate dall’Autorità pubblica di volta in volta competente, prima dunque dalla Regione Calabria e poi, a decorrere dall’1.01.2010, dall’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas ed i Sistemi Idrici, su proposta regionale. False perché ancora, a distanza di anni, si usa lo spauracchio dell’errore di conversione da lire in euro della tariffa di partenza, contenuto nella convenzione di concessione Sorical/Regione del 2003, per teorizzare che tali tariffe sarebbero illegittime, dimenticando non solo che la tariffe di un servizio pubblico non son quelle contenute in atti convenzionali tra concedente e concessionario, ma in provvedimenti amministrativi adottati dalla PA titolare del servizio (le tariffe idriche di partenza applicate da Sorical sono, infatti, solo quelle di cui alla Delibera della G.R. n. 91/05 – all. B), ma anche che il Co.N.Vi.Ri con il noto Parere dell’11.11.2011 ha chiarito in modo tombale che non esistono regole predefinite per determinare la tariffa di partenza del servizio idrico”. Continuano poi i Liquidatori di Sorical precisando che “d’altra parte la falsità delle dichiarazioni incautamente riportate è evidente allorquando si afferma che Sorical sarebbe a maggioranza privata, quando è noto a tutti che la società mista ha prevalente capitale pubblico regionale. Ad ogni modo, al netto delle accuse infondate e propagandistiche lanciate contro la Società, il fatto dirimente e fondamentale, sul quale l’opinione pubblica dovrebbe soffermarsi, è che tutti i Tribunali calabresi aditi per ottenere la disapplicazione delle tariffe idriche regionali applicate da Sorical e la restituzione di un presunto indebito precetto, ha rigettato quelle azioni. Le tariffe applicate da Sorical sono dunque pienamente e definitivamente valide ed efficaci”. Aggiungono ancora dalla Sorical “Il punto che, però, preoccupa di più è la pericolosità sociale di tali affermazioni, riprodotte mezzo stampa senza nemmeno interpellare chi, Sorical, viene accusata con tanta leggerezza di ‘truffa’. Ed infatti la campagna diffamatoria e fuorviante posta in essere in giro per la Calabria, fondata su informazioni parziali e non suffragata del benché minimo riscontro oggettivo, ha – come già ha avuto – l’unico effetto di incrementare il tasso di morosità già altissimo in Calabria. E questo a detrimento proprio del servizio pubblico che si ‘proclama’ di voler tutelare. Gli introiti da tariffa, infatti, sono destinati anche alla realizzazione di investimenti sulle infrastrutture idriche, sia di grande adduzione (gestite da Sorical) che di distribuzione (gestite dai Comuni). E’ chiaro dunque che meno si incassa minori sono le risorse finanziarie da poter destinare a tali investimenti. Nei mesi estivi abbiamo assistito ad un preoccupante fenomeno di siccità, che dovrebbe indurre tutti i soggetti coinvolti, in primis gli esponenti politici calabresi, a prendere molto seriamente il tema, contribuendo a costruire una interlocuzione serena e costruttiva, nell’interesse primo dei cittadini calabresi. Continuare ad ‘aizzare’ gli animi affermando che ai cittadini calabresi vengono imposte tariffe “esorbitanti” è un falso storico, e fa male all’interesse pubblico collettivo. I risultati del 4° numero del «Diario della transizione» del Censis ci dicono infatti che le tariffe italiane per il servizio idrico sono le più basse d’Europa (e che quelle più basse sono applicate nel sud Italia). In media una famiglia di tre persone con un consumo annuo di 180 metri cubi spende 307 euro all’anno, 25,6 euro al mese: quanto il costo di una tazzina di caffè al bar al giorno (85 centesimi). Si tratta dello 0,9% della spesa media mensile di una famiglia. Per lo stesso servizio in Spagna si spendono 330 euro all’anno, in Francia 700 euro, in Austria, Germania e Regno Unito 770 euro. Dei 307 euro italiani, solo 143 euro riguardano il servizio di acquedotto. Il resto serve per pagare fognature e depurazione. Quindi, per avere acqua potabile in casa, una famiglia italiana spende circa 40 centesimi al giorno. Tutto questo non ha impedito, tuttavia, la sedimentazione nel tempo di tassi di morosità molto più elevati di quelli di energia elettrica e gas: 3,8 miliardi di euro di crediti scaduti, di cui 1,1 miliardi da oltre 24 mesi. A questo il Censis aggiunge che pur essendo l’Italia un paese ricco di acqua, lo spreco della risorsa è enorme. Le perdite di rete sono pari al 31,9% e ciò costringe ad aumentare il prelievo di acqua alla fonte impoverendo la risorsa ed esponendo alcuni territori a cronici disservizi. Anche in questo caso il confronto con i partner europei è impietoso: in Germania le perdite di rete sono pari al 6,5%, in Inghilterra e Galles al 15,5%, in Francia al 20,9%. Il dato poi si aggrava ancor più se si guarda alle reti di distribuzione dei Comuni calabresi che, in taluni casi, arrivano a disperdere anche il 70% della risorsa idrica all’ingrosso erogata da Sorical. Questo scenario drammatico è stato denunciato proprio dalla Corte dei Conti nella tanto invocata Relazione del 2011. Ed è veramente strano che proprio questo aspetto sia sistematicamente omesso da chi con tanta veemenza dice di volersi interessare di servizio pubblico” Concludono quindi i Liquidatori di Sorical “sono questi i temi su cui noi vogliamo confrontarci e sui quali siamo pronti a rimboccarci le maniche. Tutto il resto è solo ‘politica politicante’ fatta non si sa a beneficio di chi. Certamente non dei cittadini calabresi”