A Staletti saltate le fonti comunali, non di Sorical
Crotone, dalle 22:30 parte erogazione Ipot Neto
A San Giovanni in Fiore eroghiamo 108 litri al secondo. Non c’è emergenza idrica
Passo decisivo per Sorical pubblica
Alaco, ecco la nuova sala analisi del potabilizzatore
Visita del commissario della Sorical, Cataldo Calabretta, all’impianto di potabilizzazione Alaco dove di recente è entrata in funzione la nuova sala analisi di processo on line.
Si tratta di un sofisticato sistema di automazione della rilevazione dei parametri chimico-fisici del processo di potabilizzazione. Un monitora 24 h su 24 h di ben 21 parametri chimici e fisici dell’acqua, dall’acqua grezza in ingresso all’acqua potabile in uscita, seguendo ovviamente anche le principali fasi intermedie del processo stesso. Un investimento che Sorical ha inserito nel piano di ammodernamento delle proprie infrastrutture tecniche anche alla luce delle innovazioni tecnologiche presenti sul mercato. Infatti le fasi di controllo erano già operative presso l’impianto, la nuova sala controllo centralizza l’acquisizione dei dati che sono resi disponibili sia per la relativa storicizzazione che per l’invio in automatico di eventuali allarmi ai tecnici responsabili della conduzione dell’impianto. (Guarda la nuova sala analisi illustrata dal responsabile dell’impianto Nicolino De Giorgio)
L’impianto potabilizza l’acqua grezza proveniente dall’invaso Alaco e attraverso un complesso sistema idraulico la risorsa idrica viene erogata a quasi tutti i Comuni del Vibonese e diversi centri della Piana di Gioia Tauro.
Sorical ha presentato un piano di investimenti al ministero delle Infrastrutture di 30 milioni di euro per riattivare la linea di adduzione del versante Jonico dello schema, non funzionante da diversi anni a causa della vetustà della condotta, per aumentare l’erogazione nei centri storici di Sant’Andrea sullo Jonio, Isca, Badolato, Santa Caterina sullo Jonio e Guardavalle che fanno registrare una presenza importante di turisti nel periodo estivo. Con lo stesso investimento è stato previsto il rifacimento della condotta principale che alimenta diversi comuni del vibonese fino alla città capoluogo.
Emergenza idrica Amantea, Sorical aumenta portata, ma restano i problemi
Gli uffici tecnici della Sorical sono in costante contatto con la commissione straordinaria di Amantea a seguito dei problemi idrici riscontrati negli ultimi giorni. I tecnici comunali, avendo registrato lo svuotamento di alcuni serbatoi e un livello basso degli altri, sono stati costretti a chiudere di notte l’erogazione potabile per consentire un maggiore livello di accumulo delle vasche.
Sabato, venendo incontro alle richieste dell’ufficio tecnico dell’ente, Sorical ha proceduto ad un aumento consistente dell’erogazione idropotabile dall’acquedotto Ferrera-Badia, portandola ai livelli del mese di agosto, quando si registra in assoluto il picco di presenze turistiche sul territorio.
L’aumento di portata è stato richiesto anche per il serbatoio che alimenta la rete idrica del centro storico, in passato alimentata dall’acquedotto comunale alimentate da sorgenti in località Potame. Negli ultimi anni, secondo quanto sta emergendo, la portata di tale acquedotto, che non è gestito da Sorical, è in continuo calo.
Secondo le verifiche tecniche eseguite, nel fine settimana si è registrato, inoltre, un consistente aumento dei consumi, probabilmente dovuto alle aperture delle attività commerciali e al riempimento delle piscine private e degli alberghi.
Pertanto nessun problema riscontrato ad Amantea può essere riferito alla gestione Sorical che, si ricorda, serve la città di Amantea con l’acquedotto Ferrera/Badia e la frazione Campora con l’acquedotto Savuto.
Calabretta: Sul servizio idrico siamo ad una svolta, se si sbaglia sarà default economico e tecnico
Il servizio idrico calabrese è ad una svolta, sia l’Unione Europea che il governo nazionale, chiede alla Calabria di mettersi in regola e le istituzioni calabresi sono chiamate ad uno sforzo straordinario per recuperare anni di immobilismo. L’Autorità idrica calabrese sta tenendo in giro per la Calabria le conferenze territoriali, il nuovo vertice di Sorical sta lavorando per mettere la società idrica calabrese nelle condizioni di accogliere la sfida del Recovery fund e candidarsi ad essere il gestore unico.
“La Calabria- afferma il commissario di Sorical Cataldo Calabretta – ha bisogno di grandi investimenti e di una diversa organizzazione nella gestione del servizio idrico. Basta guardare cosa accade nelle altre regioni in questo settore per capire i ritardi accumulati e le occasioni mancate. Le gestioni comunali del servizio idrico sono decadute per legge oltre 6 anni fa, negli ultimi 30 anni non è stato investito un euro per sistemare le reti idriche, le fognature e ciò ha generato un sconquasso economico, finanziario e tecnico. La necessità di voltare pagina è impellente, ma questo non vuol dire fare un salto del vuoto. Occorre superare l’attuale gestione che vede Sorical grossista dell’acqua e i 400 Comuni gestori delle reti idriche, fognarie e dei depuratori. Atteso che i Comuni non possono gestire direttamente il servizio, più volte ho manifestato forte perplessità nel modo con cui si sta procedendo. Per arrivare al gestore unico del servizio idrico integrato ci sarà un periodo transitorio dove il vecchio sistema continua ad esistere man mano che si implementa il nuovo. Questo passaggio è molto delicato, se si sbaglia il default finanziario e tecnico sarà inevitabile. Questo processo può guidarlo solo la Sorical, con i suoi tecnici e personale specializzato che dovrà essere formato, attingendo anche alle migliori professionalità provenienti dalle Università e dalle scuole tecniche calabresi.”
Calabretta interviene anche in merito al servizio idrico nel territorio di Crotone dove addirittura coesistono quattro gestori, Sorical, Congesi, Arsac e Corap. Una situazione che non ha eguali in Italia e nemmeno in Europa. Il territorio della provincia di Crotone necessita di una profonda riorganizzazione con l’affidamento di tutto il servizio idrico integrato un unico gestore che renda il servizio economicamente sostenibile ed efficiente. Su questa sfida, come in tutta la Calabria, Sorical è pronta a fare la sua parte.
Sui rapporti commerciali con Congesi, Sorical vanta crediti per oltre 18 milioni di euro e Congesi e il principale utente del territorio crotonese. Sorical non ha mai rifiutato pieni di rientro da Congesi, semmai pur avendoli sempre accettati non sono stati mai rispettati.
Riavviata l’erogazione per Catanzaro
Servizio Idrico. Calabretta: ecco una proposta per uscire dallo stallo
“Se si vuole arrivare in tempi brevi all’attivazione del servizio idrico integrato è necessario valutare ogni aspetto, soprattutto giuridico e di sostenibilità economica. Il rischio di un ennesimo fallimento, per giunta in un settore strategico come quello dell’acqua, la Calabria non se lo può permettere”. Lo ha detto il commissario della Sorical, Cataldo Calabretta, incontrando questa mattina alcuni amministratori locali del catanzarese.
“In Calabria – ha riferito Calabretta – non si può non tenere conto che Sorical, controllata dalla Regione, ha una concessione fino al 2034 sull’adduzione primaria, quella relativa ai grandi acquedotti che alimentano i serbatoi di quasi la totalità dei comuni. Ed è imprescindibile che le aggregazioni delle gestioni, così come si sta facendo ed è stato fatto in altre regioni, debbano partire da Sorical, unica società
specializzata, di grandi dimensioni, esistente in Calabria. Continuare ad immaginare altro è soltanto una scorciatoia che non prospettare alcuna soluzione adeguata”.
Prima di prendere decisioni che impegnino la Regione, garbo istituzionale vorrebbe che tutti i soggetti coinvolti collaborassero e discutessero sul percorso da seguire nel “pieno” rispetto delle leggi. Evidenzio che tutte le regioni del Sud più virtuose hanno costruito gestori efficienti attraverso la Regione e la stretta sinergia con i Comuni, è il caso della Sardegna, della Puglia e della Basilicata. Modelli che possono essere presi ad esempio. Ostinarsi a trovare formule “originali” è solo un modo per mettere la prima pietra “tombale” al fallimento del servizio idrico calabrese.
E’ indispensabile costituire un gruppo di lavoro con esperti del settore per evitare di creare intoppi giuridicamente rilevanti e tenere conto anche del recente pronunciamento della Corte Costituzionale sul caso Sardegna, che ha sancito la piena legittimità della Regione a controllare la società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato e ad affidare ad un comitato istituzionale, a maggioranza dei sindaci, il controllo analogo sul gestore. In Calabria non vi è più tempo di navigare a vista, semmai è necessario tornare al più presto in Consiglio Regionale e migliorare la legge istitutiva dell’Autorità Idrica Calabrese lacunosa su molti aspetti.”