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Completate le riparazioni sull’Abatemarco e Capodacqua

Da alcuni minuti è ripresa l’erogazione sia dell’acquedotto Capodacqua che Abatemarco. Il primo è stato fermato questa mattina per consentire la riparazione di una perdita in località a Montalto Uffugo e la sostituzione di alcuni organi di manovra nel territorio di Cozzo Carbonaro. L’acquedotto Capodacqua serve tutte le utenze a bassa quota in passato servite dall’acquedotto Abatemarco, tra cui alcuni serbatoi di Roggiano Gravina, Bisignano, Settimo di Montalto, Quattromiglia, Unical e quartiere Cep di Rende. Un’altra squadra operativa della Sorical ha lavorato dal primo pomeriggio in località Fornace di Joggi, frazione di Santa Caterina Albanese, dove si è riscontrata una rottura a seguito di uno smottamento della condotta dell’acquedotto Abatemarco. Entrambi i cantieri sono stati chiusi e nelle prossime ore l’acqua dovrebbe affluire ai serbatoi e non appena saranno pieni, gli addetti comunali procederanno all’erogazione verso le utenze domestiche. Si ricorda ai cittadini che dal momento in cui l’acquedotto Abatemarco viene riavviato, occorreranno diverse ore affinché tutti i serbatoi siano alimentati con il massiamo della portata e bisogna attendere il riempimento degli stessi e l’entrata in pressione completa delle reti di distribuzione comunali affinché il flusso sia regolare.
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A Staletti saltate le fonti comunali, non di Sorical

A Stalettì la Sorical sta erogando un quantitativo maggiore di acqua rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e non c’è alcuni guasto al campo pozzi Drago. Pertanto il sindaco Mercurio prima di sparare a zero contro Sorical, minacciando addirittura diffide e mancate corresponsioni per consolidate e già rese forniture, farebbe meglio ad analizzare i dati e i fatti che, fino a prova contraria, dicono esattamente il contrario di quanto sostiene. A Stalettì manca l’acqua di tre pozzi comunali che non funzionano, il campo pozzi in gestione a Sorical è perfettamente funzionante. Riguardo alla fornitura presso il serbatoio capoluogo di Stalettì dal quale si diramano 3 nodi di consegna ed esattamente serbatoio capoluogo, serbatoio comunale e serbatoio Copanello alto, confrontando i dati per l’intero I trimestre 2020 con quelle rese per lo stesso periodo 2021 si può facilmente osservare che nell’anno corrente vi sono state forniture medie per 4,96 l/sec a fronte dei 3,13 l/sec dell’anno precedente. Inoltre Sorical nei giorni 15 e 16 giungo ha monitorato l’erogazione sulla condotta in ingresso del serbatoio e i numeri ci dicono che le portate addotta al centro in questione superano ampiamente e sempre i 5 l/sec attestandosi mediamente intorno ai 6 l/sec e sfiorando in brevi periodi addirittura anche i 7 l/sec. (Ecco i grafici Il riferimento a potenziali avarie di pompe sommerse Sorical non è fondato in quanto la stessa Sorical  -nel provare ad andare incontro alle esigenze del Sindaco-  si sta prodigando ad installare elettrogruppi più potenti al fine di verificarne la possibilità di maggiori emungimenti , ma è evidente che non è detto che la falda consentirà una possibilità di incremento.  Stalettì, come ammette lo stesso Sindaco, non dispone più di ben 3 pozzi comunali, asserendo di aver intrapreso provvedimenti in urgenza al fine di realizzarne uno nuovo. Ben venga la cruenta battaglia agli allacci abusivi che ci auguriamo venga fattivamente eseguita su tutto il territorio, incentivando altresì un uso parsimonioso dell’acqua scongiurando e combattendo usi impropri e vietati per legge.
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Crotone, dalle 22:30 parte erogazione Ipot Neto

I tecnici del Corap hanno ultimato i lavori di riparazione della condotta dell’acqua grezza che alimenta l’Ipot Neto. In questi minuti Sorical sta procedendo a processare l’acqua grezza e dalle 22:30 procederà a sollevare l’acqua verso i serbatoi della città di Crotone.
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A San Giovanni in Fiore eroghiamo 108 litri al secondo. Non c’è emergenza idrica

“A San Giovanni in Fiore non c’è emergenza idrica, occorre solo ottimizzare meglio la risorsa idrica disponibile”. E’ quanto scrive Sorical in una nota a chiarimento di una diffida inviata dal Sindaco Rosaria Succurro che chiede maggiore acqua potabile per il quartiere Olivaro e Palla Palla.  “I tecnici della Sorical – è scritto nella nota – sono in costante contatto con l’ufficio tecnico del Comune e l’assessore comunale competente. Nelle interlocuzioni delle ultime settimane è stato fatto presente che i tecnici comunali dovrebbero gestire in modo efficiente la risorsa idrica che Sorical eroga dello schema acquedottistico Tassino-Pulitrea-Brigante. Un acquedotto che alimenta Trepido e il Comune di Cotronei da un verante, San Giovanni in Fiore e a cascata Castelsilano, Cerenzia e Caccuri  dall’altro. L’erogazione viene ripartita da i Comuni sequendo il piano regolatore generale degli acquedotti. Solo in uno dei due serbatoi principali serviti dallo schema si verifica un livello basso di riempimento non dovuto ad una minore erogazione (attualmente oscillante tra i 45 e i 48 l/s) e solo nel fine settimana. Atteso che non si tratta di quartieri con seconde case o con strutture turistiche, è del tutto evidente che ci troviamo di fronte ad un uso improprio dell’acqua potabile nel week end.  In emergenza, per superare l’emergenza contingente Sorical, ha attivato un pozzo di riserva che viene utilizzato solo in agosto per soddisfare la domanda che arriva con la maggiore presenza turistica a Trepidò e negli altri Comuni. Farlo a giugno non è economicamente sostenibile per i costi energetici e gestionali e non possiamo permetterci di avere poi serbatoi allo sfioro che buttano acqua potabile nella fognatura.  Sorical ha chiesto un incontro al Comune per fare chiarezza sui rapporti tra la società e l’ente locale.
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Passo decisivo per Sorical pubblica

Deciso passo in avanti della Regione Calabria per giungere ad un nuovo assetto gestionale del servizio idrico integrato per come impone il governo nazionale e l’Unione Europea. La giunta regionale ha approvato una delibera attraverso la quale entro breve tempo la Sorical diventerà interamente pubblica attraverso l’acquisizione del 46.5% delle quote detenute dal socio privato Acqua di Calabria srl, controllata dalla multinazionale francese Veolià. “La riforma, annunciata da molti anni e mai attuata, ha avuto oggi una forte accelerazione per mettere nelle condizioni la Calabria di poter ottenere le risorse dell’Unione Europea per gli investimenti sugli acquedotti, le reti idriche e fognarie e la depurazione. La delibera approvata stabilisce il percorso per il rilancio della Sorical in aderenza alle leggi nazionali. La società rileverà le quote dal socio privato e subito dopo uscirà dallo stato di liquidazione, successivamente sarà affidato ad una società nazionale il compito di redigere un piano industriale per il nuovo soggetto gestore”, dichiara l’avvocato Cataldo Calabretta, commissario dallo scorso mese di settembre Commissario della Sorical. Il percorso è stato condiviso con l’Autorità Idrica Calabrese, ente di governo d’ambito, a cui è dementato l’affidamento del servizio e il controllo della gestione.“Oggi mettiamo un primo importante tassello affinché la Calabria, al pari delle altre regioni italiane, abbia un moderno soggetto industriale per gestire il servizio idrico in modo efficiente ed efficace”, aggiunge Calabretta. “Una riforma attesa da oltre 25 anni e – sottolinea il commissario della Sorical – non più rinviabile per i tempi stretti che ci impone l’Europa. Inoltre il rilancio economico e sociale della Calabria passa attraverso l’erogazione di servizi essenziali di qualità. L’acqua rappresenta il bene primario per eccellenza, trasversale ad altri settori economici ed essenziale per aumentare la qualità della vita delle nostre città.” Nelle prossime settimane saranno predisposti tutti gli atti per giungere entro pochi mesi ad un nuovo gestore del servizio idrico integrato.
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Alaco, ecco la nuova sala analisi del potabilizzatore

Visita del commissario della Sorical, Cataldo Calabretta, all’impianto di potabilizzazione Alaco dove di recente è entrata in funzione la nuova sala analisi di processo on line.

Si tratta di un sofisticato sistema di automazione della rilevazione dei parametri chimico-fisici del processo di potabilizzazione. Un monitora 24 h su 24 h di ben 21 parametri chimici e fisici dell’acqua, dall’acqua grezza in ingresso all’acqua potabile in uscita, seguendo ovviamente anche le principali fasi intermedie del processo stesso. Un investimento che Sorical ha inserito nel piano di ammodernamento delle proprie infrastrutture tecniche anche alla luce delle innovazioni tecnologiche presenti sul mercato. Infatti le fasi di controllo erano già operative presso l’impianto, la nuova sala controllo centralizza l’acquisizione dei dati che sono resi disponibili sia per la relativa storicizzazione che per l’invio in automatico di eventuali allarmi ai tecnici responsabili della conduzione dell’impianto. (Guarda la nuova sala analisi illustrata dal responsabile dell’impianto Nicolino De Giorgio)

L’impianto potabilizza l’acqua grezza proveniente dall’invaso Alaco e attraverso un complesso sistema idraulico la risorsa idrica viene erogata a quasi tutti i Comuni del Vibonese e diversi centri della Piana di Gioia Tauro.

Sorical ha presentato un piano di investimenti al ministero delle Infrastrutture di 30 milioni di euro per riattivare la linea di adduzione del versante Jonico dello schema, non funzionante da diversi anni a causa della vetustà della condotta, per aumentare l’erogazione nei centri storici di Sant’Andrea sullo Jonio, Isca, Badolato, Santa Caterina sullo Jonio e Guardavalle che fanno registrare una presenza importante di turisti nel periodo estivo. Con lo stesso investimento è stato previsto il rifacimento della condotta principale che alimenta diversi comuni del vibonese fino alla città capoluogo.

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Emergenza idrica Amantea, Sorical aumenta portata, ma restano i problemi

Gli uffici tecnici della Sorical sono in costante contatto con la commissione straordinaria di Amantea a seguito dei problemi idrici riscontrati negli ultimi giorni.  I tecnici comunali, avendo registrato lo svuotamento di alcuni serbatoi e un livello basso degli altri, sono stati costretti a chiudere di notte l’erogazione potabile per consentire un maggiore livello di accumulo delle vasche.

Sabato, venendo incontro alle richieste dell’ufficio tecnico dell’ente, Sorical ha proceduto ad un aumento consistente dell’erogazione idropotabile dall’acquedotto Ferrera-Badia, portandola ai livelli del mese di agosto, quando si registra in assoluto il picco di presenze turistiche sul territorio.

L’aumento di portata è stato richiesto anche per il serbatoio che alimenta la rete idrica del centro storico, in passato alimentata dall’acquedotto comunale alimentate da sorgenti in località Potame. Negli ultimi anni, secondo quanto sta emergendo, la portata di tale acquedotto, che non è gestito da Sorical, è in continuo calo.

Secondo le verifiche tecniche eseguite, nel fine settimana si è registrato, inoltre, un consistente aumento dei consumi, probabilmente dovuto alle aperture delle attività commerciali e al riempimento delle piscine private e degli alberghi.

Pertanto nessun problema riscontrato ad Amantea può essere riferito alla gestione Sorical che, si ricorda, serve la città di Amantea con l’acquedotto Ferrera/Badia e la frazione Campora con l’acquedotto Savuto.

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Calabretta: Sul servizio idrico siamo ad una svolta, se si sbaglia sarà default economico e tecnico

Il servizio idrico calabrese è ad una svolta, sia l’Unione Europea che il governo nazionale, chiede alla Calabria di mettersi in regola e le istituzioni calabresi sono chiamate ad uno sforzo straordinario per recuperare anni di immobilismo. L’Autorità idrica calabrese sta tenendo in giro per la Calabria le conferenze territoriali, il nuovo vertice di Sorical sta lavorando per mettere la società idrica calabrese nelle condizioni di accogliere la sfida del Recovery fund e candidarsi ad essere il gestore unico.

“La Calabria- afferma il commissario di Sorical Cataldo Calabretta – ha bisogno di grandi investimenti e di una diversa organizzazione nella gestione del servizio idrico. Basta guardare cosa accade nelle altre regioni in questo settore per capire i ritardi accumulati e le occasioni mancate. Le gestioni comunali del servizio idrico sono decadute per legge oltre 6 anni fa, negli ultimi 30 anni non è stato investito un euro per sistemare le reti idriche, le fognature e ciò ha generato un sconquasso economico, finanziario e tecnico. La necessità di voltare pagina è impellente, ma questo non vuol dire fare un salto del vuoto. Occorre superare l’attuale gestione che vede Sorical grossista dell’acqua e i 400 Comuni gestori delle reti idriche, fognarie e dei depuratori. Atteso che i Comuni non possono gestire direttamente il servizio, più volte ho manifestato forte perplessità nel modo con cui si sta procedendo. Per arrivare al gestore unico del servizio idrico integrato ci sarà un periodo transitorio dove il vecchio sistema continua ad esistere man mano che si implementa il nuovo. Questo passaggio è molto delicato, se si sbaglia il default finanziario e tecnico sarà inevitabile. Questo processo può guidarlo solo la Sorical, con i suoi tecnici e personale specializzato che dovrà essere formato, attingendo anche alle migliori professionalità provenienti dalle Università e dalle scuole tecniche calabresi.”

Calabretta interviene anche in merito al servizio idrico nel territorio di Crotone dove addirittura coesistono quattro gestori, Sorical, Congesi, Arsac e Corap. Una situazione che non ha eguali in Italia e nemmeno in Europa. Il territorio della provincia di Crotone necessita di una profonda riorganizzazione con l’affidamento di tutto il servizio idrico integrato un unico gestore che renda il servizio economicamente sostenibile ed efficiente. Su questa sfida, come in tutta la Calabria, Sorical è pronta a fare la sua parte.

Sui rapporti commerciali con Congesi, Sorical vanta crediti per oltre 18 milioni di euro e Congesi e il principale utente del territorio crotonese. Sorical non ha mai rifiutato pieni di rientro da Congesi, semmai pur avendoli sempre accettati non sono stati mai rispettati.

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Riavviata l’erogazione per Catanzaro

Sorical ha riavviato alle ore 13 l’erogazione dall’impianto di potabilizzazione S.Domenica di Catanzaro. Nella mattinata una squadra elettrica dell’Enel ha effettuato un intervento di manutenzione straordinaria presso l’impianto di rilancio a Magisano e, contestualmente, due squadre operative della Sorical hanno effettuato delle riparazioni alle condotta dello stesso acquedotto.
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Servizio Idrico. Calabretta: ecco una proposta per uscire dallo stallo

“Se si vuole arrivare in tempi brevi all’attivazione del servizio idrico integrato è necessario valutare ogni aspetto, soprattutto giuridico e di sostenibilità economica. Il rischio di un ennesimo fallimento, per giunta in un settore strategico come quello dell’acqua, la Calabria non se lo può permettere”. Lo ha detto il commissario della Sorical, Cataldo Calabretta, incontrando questa mattina alcuni amministratori locali del catanzarese.

“In Calabria – ha riferito Calabretta – non si può non tenere conto che Sorical, controllata dalla Regione, ha una concessione fino al 2034 sull’adduzione primaria, quella relativa ai grandi acquedotti che alimentano i serbatoi di quasi la totalità dei comuni. Ed è imprescindibile che le aggregazioni delle gestioni, così come si sta facendo ed è stato fatto in altre regioni, debbano partire da Sorical, unica società

specializzata, di grandi dimensioni, esistente in Calabria. Continuare ad immaginare altro è soltanto una scorciatoia che non prospettare alcuna soluzione adeguata”.

Prima di prendere decisioni che impegnino la Regione, garbo istituzionale vorrebbe che tutti i soggetti coinvolti collaborassero e discutessero sul percorso da seguire nel “pieno” rispetto delle leggi. Evidenzio che tutte le regioni del Sud più virtuose hanno costruito gestori efficienti attraverso la Regione e la stretta sinergia con i Comuni, è il caso della Sardegna, della Puglia e della Basilicata. Modelli che possono essere presi ad esempio. Ostinarsi a trovare formule “originali” è solo un modo per mettere la prima pietra “tombale” al fallimento del servizio idrico calabrese.

E’ indispensabile costituire un gruppo di lavoro con esperti del settore per evitare di creare intoppi giuridicamente rilevanti e tenere conto anche del recente pronunciamento della Corte Costituzionale sul caso Sardegna, che ha sancito la piena legittimità della Regione a controllare la società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato e ad affidare ad un comitato istituzionale, a maggioranza dei sindaci, il controllo analogo sul gestore. In Calabria non vi è più tempo di navigare a vista, semmai è necessario tornare al più presto in Consiglio Regionale e migliorare la legge istitutiva dell’Autorità Idrica Calabrese lacunosa su molti aspetti.”

 

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