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Sorical replica ad articolo del Corriere della Calabria

“Per chiudere i rubinetti e ridurre la portata dell’acqua a Lamezia Terme, la Sorical ha atteso l’arrivo dei commissari prefettizi e la campagna elettorale per le politiche del 4 marzo. Analogamente a Crotone, mentre a Catanzaro sono più “fortunati”: l’acqua arriva ma talmente sporca e carica di ruggine da sconsigliarne l’utilizzo.”.
Tale affermazione, se fosse vera sarebbe grave, ma i fatti sono altri e le azioni intraprese dalla Sorical sono contenute in atti e procedimenti, anche pubblicati sul sito della società nella sezione “riduzione idrica”. Quindi non c’è alcuna azione ad orologeria per penalizzare chicchessia in campagna elettorale, ma sono state attuate procedure che hanno un iter iniziato diversi mesi fa.
I dati documentali dicono che Sorical vanta crediti per 185 milioni di euro e utilizza gli unici strumenti consentiti dalla legge per garantire alla società il pagamento, ogni anno, dell’energia elettrica (27 milioni di euro annui), manutenzioni e investimenti (15 milioni di euro), stipendi (13 milioni) di euro, mutui (20 milioni di euro).
La gestione dei rapporti commerciali tra Sorical e gli enti è regolato da un contratto di fornitura con obblighi da ambo le parti. Nel caso di inadempienza è prevista una procedura che inizia con l’invito ad adempiere, poi con la diffida e, infine, con la riduzione della fornitura secondo gli standard di legge. Sorical, è bene ribadirlo, non ha chiuso i rubinetti né a Lamezia né a Crotone. Sorical ha soltanto proceduto a ricondurre ai valori fissati dalla legge la portata erogata all’ingrosso presso i serbatoi, eliminando la portata in sovrappiù che, invece, viene pretesa perché è solo grazie a questa che gestioni cronicamente inefficienti intenderebbero coprire i loro fabbisogni con perdite che vanno oltre qualsiasi ragionevole limite, furti ed ogni altra carenza operativa.
Si badi bene che tale portata fissata dalla legge è la portata che viene ritenuta completamente sufficiente al soddisfacimento dell’intero fabbisogno della popolazione residente ivi compreso gli utilizzi civici e collettivi ed ammessa anche una percentuale di perdite di rete del 35% che la stessa normativa ritiene ammissibile (come media nazionale). Il fatto che invece il CONGESI a Crotone e la LAMEZIA MULTISERVIZI pretendano, invece, delle erogazioni smisuratamente ancora maggiori (pretendendo poi di non pagarne i relativi costi !) non fa che dimostrare l’inefficienza di tali gestioni.
Prima dello scioglimento del Comune di Lamezia, i vertici della Sorical, supportati dall’ufficio legale, la Regione, hanno incontrato il 18 settembre il sindaco del tempo e gli amministratori ai quali avevano proposto un piano di rientro, a medio termine, per i crediti pregressi, compatibilmente con le risorse della Multiservizi, il regolare pagamento delle forniture correnti e il pagamento entro il 31 dicembre di una parte della fornitura. A questa richiesta, la Multiservizi non ha mai dato corso. Appena si sono insediati i Commissari al Comune di Lamezia, gli uffici della Sorical hanno atteso la nomina dei vertici della Multiservizi e chiesto un incontro che si è svolto il 18 gennaio. In quella sede, Sorical, comprendendo le difficoltà oggettive dei Commissari che si era insediati da pochi giorni, ha dapprima chiesto di dare seguito alle intese raggiunte precedentemente e chiesto la certificazione dei crediti vantati in modo a bloccare le procedure amministrative per inadempienze contrattuali. Nonostante le rassicurazioni dei presenti tal tavolo, (vertici della Multiservizi e il prefetto Alecci per il comune di Lamezia) dalla Multiservizi non è arrivata nessuna risposta. Quindi gli uffici della Sorical hanno avviato le procedure interne e di legge previste che valgono sempre, anche quando c’è una campagna elettorale.
Stessa procedura è stata applicata per il consorzio Congesii. In questo caso, preme sottolineare, che gli impegni presi dai vertici di Consorzio, il 15 febbraio 2017 nel corso di un di un incontro al Comune di Crotone, sono stati puntualmente disattesi, così come non è stato presa in considerazione la stipula del piano di rientro che Sorical aveva proposto a luglio del 2016.
Preme sottolineare che nel caso della provincia di Crotone, la situazione è ben più grave, ci troviamo di fronte ad un deficit di sistema che, seppur interessa tutta la Calabria, in quel territorio è molto più accentuato. Infatti dal 2009 Sorical incassa non più del 25% delle forniture erogate, molto meno rispetto ai tempi in cui il rapporto veniva regolato direttamente tra società i Comuni. Sorical ha perso 35 milioni di euro dal fallimento Soakro e, ad oggi, vanta crediti per 25 milioni di euro da tutto il sistema crotonese.
Riguardo all’acqua sporca uscita, per come denuncia il Condacons, sarebbe utile capire cosa lo abbia provocato, perché quell’acqua prima di uscire dal rubinetto ha attraversato impianti della Sorical, del Comune, impianti condominiali e, infine del proprietario dell’immobile. Sarebbe il caso che hi ha denunciato il disservizio indicasse anche la via e il numero civico per le verifiche

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