Incarnato:”Sorical in fase di rilancio” Quartararo: “Servizio idrico integrato soluzione per superare crisi di sistema”
“Siamo qui perché abbiamo rifiutato proposte irricevibili”. Lo ha detto il Commissario della Sorical Luigi Incarnato nel corso dell’audizione in consiglio regionale sulla gestione delle assunzioni delle Sorical. “Io non sono candidato, se c’è qualche sindacalista che vuole candidarsi che lo faccia, ma non accetto che si infanghi chi lavora onestamente in Sorical e per la Sorical.”
“In Sorical il confronto con i sindacati – ha puntualizzato Incarnato – c’è sempre stato, ci sono i verbali a testimoniarlo. Se qualcuno ha scelto la via della denuncia in Procura noi non abbiamo nulla da temere, ma prendo atto che una parte del sindacato ha rinunciato al suo ruolo.”
“Il mandato affidatomi dal presidente Mario Oliverio è stato vedere se ci siano i presupposti affinché Sorical possa essere rilanciata ed essere il perno su cui costruire il soggetto gestore del servizio idrico integrato. Se il Presidente avesse voluto liquidare la Sorical avrebbe nominato un professionista per la chiusura della società, non me”.
Il commissario liquidatore del socio privato Baldassare Quartararo ha spiegato che “Sorical, in liquidazione dal 2012, ha firmato un accordo di ristrutturazione del debito con i maggiori creditori, omologato dal tribunale di Catanzaro. Sorical ha chiuso i bilanci a partire dal 2014, sempre in utile. Il sistema idrico calabrese non funziona, i Comuni, a seguito del taglio dei trasferimenti statali, hanno trasferito i loro problemi finanziari alla Sorical. Ora i Comuni stanno sempre peggio, hanno sempre meno risorse per pagare le nostre forniture sia per le perdite che per le tariffe non aggiornate da decenni. La soluzione è il servizio idrico integrato, con un progetto industriale sostenibile e tariffe adeguate”.
Incarnato, ha aggiunto che “non è nella facoltà della Regione e della Sorical decidere la forma di gestione e chi deve essere in soggetto gestore, tale facoltà è dei sindaci attraverso l’Autorità Idrica Calabrese che ha le funzioni dell’ente d’ambito.”
Poi ha spiegato che da consultazioni con professionisti e dirigenti pubblici nazionali, è emerso che per le Regioni del Sud c’è un problema legislativo, gli acquedotti al Sud sono di proprietà delle Regioni e dei Comuni, mentre al Nord gli enti locali i proprietari degli asset. Così come hanno fatto in Basilicata e Sardegna, l’unica soluzione è avere una società pubblica con Regione e Comuni azionisti”.